Ida, 47 milioni di anni

La scienza ha trovato la nostra ava piu' antica, il nostro primo primato, di cui noi umani siamo l’ultima versione. Si chiama Ida e ha 47 milioni di anni, è conservato benissimo.

Un gruppo di scienziati l’ha studiato in gran segreto per un paio d’anni, e ieri al Museo di Storia Naturale di New York è stata presentata al mondo.

La proscimmia promette d’essere l’«anello mancante» capace di portare l’orologio della preistoria indietro laddove non s’era mai spinto, 20 volte più lontano rispetto all’ultima data conosciuta per gli esseri viventi, bipedi mammiferi, che la teoria di Darwin ha censito quali nostri antenati.

Il fossile è quello di una specie di transizione, un pre-lemuride che mostra le caratteristiche di una linea evolutiva molto primitiva di non-umani (prosimians), ma anche aspetti propri delle famiglie degli antropodi, come le scimmie e gli scimpanzè

Ida è stata comprata nel 2006, ad una fiera tedesca ad Amburgo dallo scienziato Jorn Hurum dell’Università di Oslo, cha la comprò da un venditore privato di resti fossili, che la teneva in un cassetto da 25 anni e disse che era stata trovata nel Pozzo di Messel, un cratere largo oltre un chilometro, ricco di greggio e con una buona quantità di residui fossili dall’Età dell’Eocene.

Ida è dunque vissuta in Europa, era una giovanissima donna di circa 6 anni.

Avevaocchi molto simili ai nostri, e con lo sguardo fisso in avanti poteva vedere a distanza e a tre dimenzioni.

Aveva le dita e le unghie dei piedi al posto delle zampe a «dimostrare» che è una pre-umanoide. La presenza del pollice opponibile nelle due mani e dell’astragalo, l’osso breve del tarso, lega, anzi, ancora più direttamente Ida agli umani.

All'interno del fossile sono stati trovatio resti di cibo e che hanno permesso di risalire alle abitudini alimentari della ragazza.

Erbivora, alta all’incirca 60 centimetri, si nutriva di frutta, semi e foglie( i raggi X hanno mostrato che aveva, insieme, denti sia da bambina sia da adulta) Morì per aver bevuto l’acqua del lago Messel, prima vittima dell’inquinamento da ossido di carbonio, sprigionato dal vicino vulcano.